mercoledì 21 marzo 2012

E' passato un anno

E’ PASSATO UN ANNO

Il 22 Marzo dello scorso anno venivo prelevato con auto ed elicotteri dalla mia casa e portato nel carcere di Bollate dove sarei poi stato trattenuto per tre mesi.
Le accuse sono sempre quelle e ormai è inutile ripeterle, anzi, a dire il vero se ne è aggiunta una, e riguarda le mie responsabilità nell’inquinamento di un terreno, vicenda singolare: l’inquinamento venne realizzato prima che io divenni Sindaco e, soprattutto, fui proprio io a ordinare le indagini che scoprirono l’inquinamento.
Il processo principale comincerà il 3 Aprile, quello collaterale è stato rinviato all’11 Ottobre.
Ho rifiutato ogni forma di patteggiamento.
Il tutto merita un solo commento, è una follia.
Nel frattempo posso fare un bilancio.
Il mio principale problema è di carattere economico, sia per i costi di una lunga battaglia giudiziaria sia per l’aver perso in un sol colpo tutti i miei contratti di consulenza e lo stipendio da pubblico amministratore.
Piano piano mi sto risollevando, ma non è facile e ci vuole pazienza: la cosa grande e positiva è che la mia famiglia sta accettando con grande serenità i sacrifici che la situazione ci impone; spero che presto sarò in grado di ricambiare la loro fiducia.
Il mio partito mi sta deludendo, non tanto perché mantiene nei miei confronti la situazione di “sospeso”, quanto e soprattutto per le incertezze e le ambiguità con cui si muove sul tema della giustizia, come se la procura di Milano sia o meno antagonista della politica a seconda di chi è l’imputato; insomma un garantismo un giorno sì e un giorno no e senza una minima voglia di approfondire i fatti che vedono coinvolti i suoi esponenti.
Le soddisfazioni me le stanno dando i miei ragazzi di Politica Giovane, il vero progetto politico che oggi mi affascina e che spero di portare ai successi che merita.
Là dove avrei voluto che fosse realizzato un supermercato drive utilissimo a tutti i cittadini ora sorge un magazzino di materiali per l’edilizia, Michele è stato messo in stato di semi-libertà, Roberto tra un mese andrà in comunità di recupero a scontare gli ultimi due anni, Francesco dovrebbe presto avere l’affidamento sul territorio, Renato è in semi libertà e lavora a Nerviano, Tino ha smesso di studiare, l’ergastolano Biffi è morto, e forse è meglio così.
Loris Cereda